Cedere la propria donna a un amico è un gesto che ha poco a che fare con la fantasia sessuale e che nasconde un irrisolto, una reazione quasi emotiva. Del resto, il gesto del cedere implica già in sé il concetto del possesso, quindi il declassamento della donna alla stregua di un oggetto che viene ceduto per essere consumato. Anche un’omosessualità latente potrebbe portare a compiere un gesto simile: qui la donna diviene un doppio dell’uomo che l’ha ceduta, un medium per unire due corpi che non potrebbero sfiorarsi in altro modo.
(articolo apparso su CONFIDENZE N. 34 del 14.08.17)